Vulnerabilità e Politica. Appunti da Brussels.

Virginia Fiume
4 min readDec 17, 2022

In queste ore a Brussels trema il cuore. Si sta svolgendo sotto gli occhi dell’Europa e del Mondo lo scandalo più grande legato alla corruzione della storia dell’Unione Europea. O forse, guardandola con un’altra lente storica: il primo scandalo di corruzione a livello europeo da quando esiste un Parlamento Europeo.

L’altro giorno leggendo il post su Instagram della Parlamentare dei Verdi francesi Manon Aubry ho riflettuto su come il modo in cui il Parlamento Europeo e la sfera pubblica europea tutta reagiranno a questa notizia determinerà molto il futuro delle persone che abitano l’Europa e non solo.

Lunch break fuori dal Parlamento Europeo

Il modo in cui ciascun individuo che abita, vive, attraversa politicamente Brussels e quello che questa rappresenta ha una responsabilità di provare a lavorare perché la democrazia europea, e soprattutto la fiducia nella democrazia europea, regga il colpo.

Ancora una volta, tanti piani si connettono in questo momento: il potere giudiziario degli Stati Membri e delle relazioni tra diversi sistemi giudiziari. Il ruolo dell’Unione Europea come “attore unico” nelle relazioni geo-politiche. Relazioni che in un momento di crisi energetica, climatica, migratoria, sono anche strettamente e fortemente relazioni in cui la protezione delle persone più fragili e vulnerabili e in generale la protezione dei diritti fondamentali devono essere centrali, se non si vuole guardarsi indietro e dire “potevamo evitare queste catastrofi umane e umanitarie”.

E poi il potere dei “Media” — dalle piattaforme alla cara vecchia televisione — o forse sarebbe meglio dire il potere delle persone che lavorano nei media. Il potere di fare domande, cercare, spiegare, raccontare, verificare.

L’impatto sulle elezioni europee del 2024 è un altro piano significativo? Come verrà usato questo scandalo dalle forze politiche che cercheranno di andare alla conquista del Parlamento Europeo? Sarà una bolla di qualche giorno e “niente di nuovo sotto il sole” come dicono alcuni o mina alle fondamenta la fiducia dei cittadini e delle cittadine nella democrazia, come tremano altri?

Il fatto che “la cosidetta sinistra” sia travolta dallo scandalo diventerà arma di propaganda elettorale per “le destre”? Di quali sistemi si doteranno i partiti? Serve una riforma dei partiti anche europei? Serve forse spingere per le liste transnazionali come fossero la panacea di tutti i mali?
Dobbiamo iniziare a tremare per l’ascesa di Orban e Meloni? Con che credibilità le istituzioni europee riusciranno a usare le misure economiche per il rispetto dello stato di diritto negli Stati Membri? Che impatto avrà questo sulla vita delle persone, dalle persone LGBTQIA+ fino a popolazione detenuta o chi arriva via terra o via mare alle porte dell’Europa?

O il problema è la distribuzione del potere? I Citizens Panel Estratti a Sorte sperimentati con la Conferenza Sul Futuro dell’Europa possono essere rafforzati e diventare anticorpi interni al sistema per distribuire il potere e raggiungere decisioni migliori e meno “condizionabili”?

Le domande sono tantissime. E trovare risposte troppo facili è un rischio che è meglio non correre.
Ma sicuramente come è accaduto per il COVID-19 abbiamo un’altra opportunità per ricordarci che siamo tutti e tutte al centro della storia e che qualche risposta la dobbiamo trovare. Che ci piaccia oppure no. O almeno lo è per chiunque sia coinvolto in prima linea nella Politica, nel senso più alto del termine, europea — che sia dei partiti o dell’attivismo.

Mangiare un panino fuori dall’edificio Altiero Spinelli del Parlamento Europeo è uno dei miei rituali preferiti. Mi piace sempre osservare la piazza e gli edifici, e riflettere sulle dinamiche abbastanza trasparenti di cui è dotata l’Unione Europea, che la rendono accessibile. Anche nell’urbanistica in cui si colloca l’istituzione più rappresentativa della cittadinanza. Nel suo intervento la Presidente del Parlamento Roberta Metsola ha fatto cenno a tutte le misure che saranno necessarie per controllare questo spazio politico. Ho apprezzato la sua decisione, l’invito a proteggere la democrazia e le Organizzazioni Non Governative. E nello stesso tempo spero che saranno misure che terranno le porte aperte e l’aria che circola.

Dopo una settimana di sballottamenti sento che è una stagione in cui possiamo fortemente riflettere sul potere, ma anche sulla responsabilitá dell’integrità di ciascuno di ognuno di noi come individuo per costruire l’Europa che vogliamo.

Sapendo che siamo imperfetti, che siamo vulnerabili, che abbiamo dei punti che per distrazione o per scarsità energetica lasciamo scoperti. Che a volte succedono cose intorno a noi che sono più grandi di noi, e apparentemente inspiegabili ma che il rispetto tra le persone e la lealtà ai rapporti e alle storie sono importanti quanto la verità (penso al fatto che la sede legale dell’organizzazione per cui lavoro, Science for Democracy, abbia l’ufficio legale la “sede legale” presso il quartiere generale di No Peace Without Justice dove è domiciliata anche fight impunity di Fight for Impunity, in virtù del fatto che Marco Cappato e Marco Perduca hanno collaborato con NPWJ in passato e conoscono Niccolò Figá talamanca da 25 anni. E segnalo questo articolo di Marco Perduca che spiega perché e per come. La sede operativa, quella di EUMANS e di Science for Democracy, è stata per 3 anni presso il Salon of European Civic Organisations in Rue d’Arlon. Lasciata in questi giorni perché scadeva il primo contratto e per divergenze con il management del co-working ho preferito scegliere di cercare un altro spazio da gennaio.

Mi sono sentita molto vulnerabile questa settimana. Poi mi sono ricordata una frase importante scoperta nella progressiva conoscenza del femminismo: riconoscere ammettere e curare la propria vulnerabilità è il primo passo per la propria auto-coscienza. Quel “conosci te stessa” dal sapore dell’Oracolo di Delfi che magari ci può aiutare a non farci travolgere dalle tempeste.

(forse la prima parte di una serie di post…)

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Virginia Fiume

Queer woman, political activist, and a lot of other things in previous and future lives. Among other things, I am a Civil Disobedient. (Alternating IT and EN).